Fini il traditore, Fini il compagno, Fini il post-fascista che scopre la democrazia parlamentare, Fini il faccendiere di Montecarlo, Fini l'istituzione che fa politica, e via dicendo. Sul "divorzio" trai due cofondatori del Pdl si è scritto molto, si è detto molto, si è fatto molto. Io credo che si sia scritto, detto e fatto troppo.
L'opposizione è convinta di aver trovato un insperato alleato, un "cavallo di Troia" inserito nella fortezza berlusconiana. Gli ultras dello "psiconano" vedono in questa vicenda un inspiegabile tradimento. I media, ora che i mondiali sono finiti, hanno rinnovato l'agonismo sportivo in ambito politico. La gente comune vede queste manovre come un gioco e non capisce perché la classe politica sia così afflitta da "sindrome di Peter Pan" al punto di interessarsi sempre e solo a se stessa trascurando gli interessi reali di un paese allo sfascio.
La verità è che Silvio Berlusconi ha rovinato l'Italia, ha distrutto la dialettica politica per trasformare la gestione degli affari pubblici in una propaganda permanente, incitando i suoi allo scontro continuo e inducendo gli avversari a controbattere in una rissa che dura da quasi vent'anni. Silvio ha così cementato i propri militanti attorno a se, salvando le sue aziende e la sua fedina penale. Tonino si è fatto un po' di pubblicità, la sinistra post-comunista ha trovato un collante in grado di sopperire, a volte, alla propria eterogeneità e litigiosità interna. I cittadini hanno perso. Punto.
E allora cosa sta succedendo in questi giorni? Niente, si direbbe normale dialettica politica, in un paese normale che non è il nostro. E allora si scrive, si dice e si fa molto. Si scrive, si dice e si fa troppo. Perché noi senza la rissa continua che canalizza il nostro malessere italiano proprio non sappiamo stare.
L'opposizione è convinta di aver trovato un insperato alleato, un "cavallo di Troia" inserito nella fortezza berlusconiana. Gli ultras dello "psiconano" vedono in questa vicenda un inspiegabile tradimento. I media, ora che i mondiali sono finiti, hanno rinnovato l'agonismo sportivo in ambito politico. La gente comune vede queste manovre come un gioco e non capisce perché la classe politica sia così afflitta da "sindrome di Peter Pan" al punto di interessarsi sempre e solo a se stessa trascurando gli interessi reali di un paese allo sfascio.
La verità è che Silvio Berlusconi ha rovinato l'Italia, ha distrutto la dialettica politica per trasformare la gestione degli affari pubblici in una propaganda permanente, incitando i suoi allo scontro continuo e inducendo gli avversari a controbattere in una rissa che dura da quasi vent'anni. Silvio ha così cementato i propri militanti attorno a se, salvando le sue aziende e la sua fedina penale. Tonino si è fatto un po' di pubblicità, la sinistra post-comunista ha trovato un collante in grado di sopperire, a volte, alla propria eterogeneità e litigiosità interna. I cittadini hanno perso. Punto.
E allora cosa sta succedendo in questi giorni? Niente, si direbbe normale dialettica politica, in un paese normale che non è il nostro. E allora si scrive, si dice e si fa molto. Si scrive, si dice e si fa troppo. Perché noi senza la rissa continua che canalizza il nostro malessere italiano proprio non sappiamo stare.
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