
Le elezioni politiche del 2006 si chiusero in sostanziale pareggio, con uno scarto ridottissimo ma decisivo pari a circa 24000 voti. Sarà forse colpa del centro-sinistra se l’opinione degli italiani era spaccata e l’esito delle urne fu equilibrato? Io credo di no, per il semplice fatto che nessuno ha la bacchetta magica e tutti provano a fare del proprio meglio. Se poi il match termina in parità non è colpa di nessuno. Così come non è colpa di nessuno se in un sistema democratico bipolare qualcuno deve vincere, qualunque sia la differenza di voti. La democrazia è il governo della maggioranza più uno o non è democrazia. Che questo piaccia o meno, è così.
Chi invece ha colpe pesanti in questa paralisi parlamentare, è il centro-destra del governo Berlusconi. I suoi esponenti hanno prodotto una legge elettorale impresentabile, una “porcata” a detta di chi l’ha firmata, cioè il ministro Calderoli, il quale ha dichiarato di averla scritta volontariamente male per costringere il futuro governo a cambiarla sotto ricatto della Lega. Inoltre, visto che i sondaggi favorivano il centro-sinistra, tutto lo schieramento governativo decise di appoggiarla poiché, bloccando il premio di maggioranza al senato, qualunque governo non avrebbe mai avuto i numeri necessari. In altre parole, sapendo di perdere decisero di limitare i danni. Tra l’altro fu un boomerang perché con la vecchia legge elettorale avrebbero vinto…fu proprio un’idea “brillantissima” quella di cambiarla!
Detto questo, credo abbiate capito di chi siano le responsabilità per l’attuale fase di stallo, quantomeno dal punto di vista algebrico. Di conseguenza, da Berlusconi in giù, dovrebbero avere il buon senso di non ripetere sempre la stessa filastrocca dei "numeri per governare". Io capisco la contrapposizione politica, ma tutto ha un limite…
1 commento:
Chi scrive, o almeno ci prova, è un poveretto che fino a pochi mesi fa si sarebbe definito "di sinistra". Ora segue il consiglio di Vitangelo Moscarda, cerca di uscirne, di vedere tutta la politica oltre, fuori da qualsiasi schieramento. A quel punto è gonfio d'indignazione, non riconoscendosi in nessuno. Adesso per l'imprenditore è facile bastonare, puntare l'indice contro mortadella che si fa mordere a turno dai commensali seduti intorno al suo stesso tavolo. Il copione si ripeterà alle prossime elezioni, a parti invertite. Immancabilmente "è tutto da imputare al precedente governo, che ha lasciato un buco di tot miliardi..." Ma il cittdino avverte un solo buco allargarsi paurosamente, e sapete quale. "Povera patria", canta ancora giustamente Battiato. Dubito che il V-day di Grillo servirà a qualcosa, temo che sarà puro folclore; chiuderemo ancora una volta la porta, tornati a casa dalla piazza. Complimenti per i contenuti del blog, Gianluca. Ciao!
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