Dopo più di due anni ho deciso di riprendere a scrivere. Oggi più di allora sento il bisogno di condividere le mie idee, i miei punti di vista, le mie paure, il mio disappunto. L'Italia è un Paese in decadenza e forse l'unica cosa che ci resta è la possibilità di capire il marcio del nostro sistema politico, del nostro mercato del lavoro, della nostra economia, della nostra società.
Ho intenzione di dare un taglio più netto ai miei articoli, più politici, più schierati, più personali.
Grazie per avermi dedicato anche un minuto della vostra vita, buona lettura!






" Il pil misura qualunque cosa, tranne ciò per cui vale la pena vivere" (Bob Kennedy)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico" (Enrico Berlinguer)


sabato 9 giugno 2007

Sarkozy e la "droite" socialista

Nicolas Sarkozy, neo-presidente della Repubblica Francese, sta attuando riforme a ritmi frenetici. Pur essendo esponente della droite, le sue linee politiche di governo appaiono ugualmente più a sinistra che in Italia, dove c’è un governo socialista. Mi spiego meglio: il neo-inquilino dell’Eliseo ha effettuato tagli sul welfare state, il quale ciò nonostante resta più consistente del nostro. Qualche esempio: ha tagliato il sussidio di disoccupazione a chi rifiuta un impiego per due volte. In Italia, il sussidio di disoccupazione non esiste. Abolizione dell’imposta di successione su piccoli e medi patrimoni. Da noi è stata abolita anche su quelli grandi, da Berlusconi così come dal governo attuale, dato il tacito assenso.
Assodato che lo stato sociale d’oltralpe sia indubbiamente più forte, qualcuno potrebbe pensare che il rovescio della medaglia sia un’ ingente spesa pubblica. Invece no, visto che l’Italia ha un debito pubblico pari al doppio di quello francese. Il cuore del problema, dunque, è sempre lo stesso. Mi spiace ripetermi ma l’inefficienza dell’amministrazione nostrana è sempre sotto gli occhi di tutti.
I meccanismi della spesa sono rimasti quelli dell’era DC, finalizzati alla formazione del consenso e alla creazione di clientele dipendenti dal denaro pubblico, attraverso sovvenzioni a cliniche amministrate da politici o loro amici, pensioni a cinquantenni, alti stipendi a funzionari statali spesso perditempo,ecc. Non lo devo ricordare io che gli investimenti finalizzati ad un miglioramento del benessere generale siano anche quelli verso bambini, famiglie, anziani, poveri,ecc. Lo Stato italiano, sul piano delle azioni politiche costruttive, è vergognoso. Il governo è composto, tra ministri e sottosegretari, da circa ottanta persone. L’altro giorno ho scoperto l’esistenza del ministro per l’attuazione del programma di governo, un tale Santagata Giulio. Ma stiamo scherzando? Ma che ministero è? Ma erano finite le poltrone? In Francia i ministri sono 15. Credo che oltre cinquant’anni di dittatura bianca (il governo DC) abbiano reso il nostro Paese un luogo di sprechi e inefficienze, come tangentopoli (e non solo) dimostrò a inizio anni '90. Detto questo non aggiungo altro per non citare articoli che ho scritto in precedenza. Spero un giorno di potermi smentire…

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