Dopo più di due anni ho deciso di riprendere a scrivere. Oggi più di allora sento il bisogno di condividere le mie idee, i miei punti di vista, le mie paure, il mio disappunto. L'Italia è un Paese in decadenza e forse l'unica cosa che ci resta è la possibilità di capire il marcio del nostro sistema politico, del nostro mercato del lavoro, della nostra economia, della nostra società.
Ho intenzione di dare un taglio più netto ai miei articoli, più politici, più schierati, più personali.
Grazie per avermi dedicato anche un minuto della vostra vita, buona lettura!






" Il pil misura qualunque cosa, tranne ciò per cui vale la pena vivere" (Bob Kennedy)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico" (Enrico Berlinguer)


giovedì 16 agosto 2007

I giovani non sono più quelli di una volta...

Questa frase, o meglio, questo luogo comune, spesso riecheggia nei discorsi degli “over 40” o dalle pagine dei giornali se non da qualche talk show televisivo. Le notizie provenienti dai media spaziano da risse ad alcolismo diffuso, da atti di “bullismo” a stragi del Sabato sera. “Questi giovani sono scansafatiche!”, “questi giovani non hanno ideali, mica come noi una volta…”, “Questi giovani…”. Ma ci sarà qualcosa di vero in queste chiacchere da bar?
Effettivamente qualcosa di vero c’è. I tempi sono cambiati, inutile negarlo, e con il calendario che scorre muta pure la società, costante nella sua evoluzione dialettica. La realtà odierna evidenzia una solitudine insita e forse inconscia nelle nuove generazioni, dovuta non tanto a mancanza di affetti o amici ma quanto ad una situazione di abbandono in cui versano. Un tempo, infatti, essi correvano lungo binari prestabiliti dai quali era difficile affrancarsi: c’era innanzitutto l’educazione familiare, molto più rigida e incanalata che oggi, epoca in cui l’emancipazione post-sessantottina è acquisita da un pezzo. C’era, inoltre, la religione cui oggi è molto più difficile credere. La Chiesa è in crisi persino di vocazioni (Urge modernizzazione strutturale nei costumi e nella cultura di questa per non dissolvere una millenaria tradizione!). C’erano l’educazione sessuale, la castità prematrimoniale, i preconcetti sessuofobi…temi ormai finiti in prescrizione! C’era soprattutto la politica. Un tempo si sceglieva un’idea, un punto di vista, un partito e come capre lo si seguiva senza fare domande. Nell’era di internet e della globalizzazione, cioè della comunicazione libera e indipendente che viaggia in rete, la consapevolezza della complessità del reale impedisce certe manipolazioni di massa, favorendo la costruzione di idee più personali.
Questi pochi esempi testimoniano come l’essere umano sia oggi abbandonato a se stesso, costretto a camminare con le proprie gambe. Questo è un bene perché permette a tutti di agire liberamente, di sbagliare e quindi di crescere. Il lato oscuro della vicenda si chiama alcol, coca, sballo, ecc., consolazione di chi non sa o non vuole prendere la vita di petto. Gli anni 2000 sono un periodo di transizione, un cantiere aperto nel quale la società si sta evolvendo verso un futuro più cosmopolita, aperto, tollerante, vivace, maturo. Il prezzo da pagare a volte è alto ma ne vale la pena.

martedì 14 agosto 2007

Messico e Nuvole, il lato triste dell' America...

Los Angeles, grande metropoli statunitense. Los Angeles, abbreviazione di Ciudad de la Iglesia de Nuestra Señora de Los Angeles sobra la Porziuncola de Asìs, in pratica la città degli angeli. Los Angeles, la città in cui vive da poco David Beckam, strapagato neoacquisto dei Galaxy, la squadra di calcio della città. E’ la città di Hollywood,” Olimpo dorato” in cui l’industria cinematografica trasforma in oro tutto ciò che tocca, trasforma in abulia, sperpero, imbarazzante abbondanza quella che doveva essere solo un ‘arte. Los Angeles è la città di Beverly Hills, dei ricchi, del California Dream, della “bella vita”. O almeno così può sembrare.
Los Angeles è una delle città più eterogenee al mondo,con una popolazione di origine ispanica prossima ormai al 50%. Essa sintetizza come non mai la sperequazione socio-economica propria degli Stati Uniti e forse di tutto il mondo Occidentale. Se da un lato ci sono lusso e vergognosi sprechi (ditemi voi come si fa a retribuire una singola persona 50-60-100 mln di Dollari…inconcepibile!), gente che fa collezione di auto sportive tra una striscia di coca e l’altra,
nel resto dell’hinterland vi sono miseria e disperazione. Già disperazione…Quella del miliardario che cerca di dare un senso alla sua spesso inutile vita e quella, molto più concreta, di chi lotta giorno dopo giorno per avere un domani.
Poco distante dalla città c’è il confine Messicano. Forse non tutti sanno che le donne prossime al parto spesso tentano un folle attraversamento illegale della frontiera, al fine di garantire cittadinanza USA al nascituro, al fine di dargli uno 0.1 % di possibilità in più di avere un futuro. Il mondo è così: se da un lato qualcuno ha tanto, troppo, dall’altro c’è chi non ha nulla…Ogni luna ha il suo lato oscuro. Se da un lato il capitale arrogantemente impera, dall’altro il sole di questo immenso benessere viene oscurato dalle nuvole della povertà, quella del Centro e Sud America. Quella del "terzo mondo", delle baraccopoli, della scarsità d'acqua potabile, del PIL inesistente perchè inesistente l'industrializzazione; proprio di fianco al Paese più industrializzato al mondo! Qualcuno parlava di Messico e nuvole come il lato triste dell’America.

sabato 11 agosto 2007

Inno del V-Day



Un omaggio per i miei lettori...

Mi spiego meglio...

Date le numerose critiche ricevute a seguito dell’articolo precedente, ho ritenuto necessario chiarire alcuni punti, affinché le mie parole non vengano equivocate.
Premetto che sono un estimatore di Beppe Grillo e riconosco il valore del suo lavoro di denuncia e sensibilizzazione. Sono convinto che fare sentire la propria voce sia sempre un passo avanti verso un futuro migliore e che tutte le rivoluzioni partano dal basso. Detto questo, il problema è che spesso la voce resta voce, la consapevolezza della necessità di cambiamento resta pura ideologia. Come scritto in precedenza, “è già qualcosa” ma non basta.
Non mi si dia del conservatore-reazionario perché non lo sono. A contrario, quando sostenevo che il "nuovo" deve nascere dall’interno intendevo la necessità di riforme, cioè la concretizzazione legislativa delle idee provenienti dal fuoco rivoluzionario della piazza. Secondo me se il popolo si ferma all’invettiva ottiene poco. Il vento del cambiamento deve passare per una nuova cultura condivisa a livello politico-partitico, affinché dal parlamento possano nascere nuove leggi atte a modernizzare il Paese, incidendo nel tessuto sociale,culturale e imprenditoriale. La rivoluzione per via istituzionale, un po’ come Zapatero in Spagna! Tuttavia, consapevole della realtà italiana, ho sostenuto e sostengo che questa concretizzazione delle giuste parole della piazza sia difficile da realizzarsi. Da li la metafora dei mulini a vento.
Da studente di scienze politiche, un ‘analisi realistica andava fatta.Poi si continui a manifestare e sfogare il proprio malcontento, alla democrazia certo male non farà.

venerdì 10 agosto 2007

Quando il "Grillo parlante" si trasforma in "Don Chisciotte"

L’8 Settembre 2007 sarà ricordato come il giorno del V-Day, ovvero Vaffanculo Day. In tutte le piazze italiane si raduneranno seguaci del Savonarola di Genova, Beppe Grillo, per sfogare il proprio malcontento verso il sistema politico italiano, accusato d’immobilismo, servilismo, oligarchia, nepotismo, egoismo, ignoranza, ecc. ecc. chi più aggettivi dispregiativi conosce, più ne metta.
Ma qual è il senso di questa giornata? Nessuno, il suo scopo è puramente dimostrativo. Servirà a cambiare lo status-quo? Non credo, ma quantomeno se ne parlerà. E’ già qualcosa.
Chi legge il mio blog saprà che sui contenuti della protesta sono d’accordo, avendo più volte denunciato io stesso l’insostenibile situazione attuale. Restano, tuttavia, le perplessità sulla reale consistenza di queste forme di partecipazione. A me non piacciono le cose plateali, non mi piacciono le battaglie perse in partenza, non mi piacciono i Don Chisciotte che lottano contro i mulini a vento. Denuncia, denuncia, denuncia…tutte cose che fanno bene alla democrazia, alla libertà d’opinione, alle coscienze, ma non basta. Spesso, troppo spesso, le parole restano gocce in un oceano, un qualcosa che vola via col vento. La verità è che il cambiamento deve passare NECESSARIAMENTE per l’interno, cioè per il parlamento, per le istituzioni, per il sistema imprenditoriale e bancario. Riforme ci vogliono, solo riforme. Una presa di coscienza nei principali attori della vita pubblica italiana è necessaria affinché qualcosa cambi davvero. E i Grilli Parlanti, si sa, anche nelle favole vengono ignorati, figurarsi nella realtà! Coloro i quali detengono il potere sostanziale del Paese continueranno per la loro strada. Li puoi mandare a F….quanto vuoi, ma la torta resterà sempre troppo dolce perchè smettano di spartirsela. Il mondo va così, sarebbe bello cambiarlo, ma non è possibile se non nei sogni. E allora, in piena fase REM, che arrivi pure il Don Chisciotte col suo cavallo a fare la rivoluzione!

martedì 7 agosto 2007

L'uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto

A volte nella vita capita di perdere il proprio treno, altre che il treno ti passi a prendere a casa improvvisamente, inaspettatamente e indipendentemente dalla tua volontà. Accadde così che un tale Veltroni Walter, brillantissimo sindaco di Roma nonché stimato uomo di cultura, venga designato come l’unico leader possibile del nascituro Partito Democratico e, probabilmente, come prossimo candidato premier del centro-sinistra.
A volte la vita è così, ti offre la grande occasione quasi per caso. Accadde così che dopo mesi di tribolati lavori il nuovo soggetto politico stentasse a decollare, in crisi di consenso e credibilità. Piero Fassino, colui che ci aveva lavorato più di tutti, sono convinto che avesse ambizioni notevoli ma, nonostante la sua grande preparazione, ha il carisma di un comodino. Non funzionerai! Gli avranno suggerito in coro…e così ecco spuntare Mr.Miele, l’uomo più zuccheroso, buonista, strappavoti che ci sia. Quanto valga come statista lo dimostrerà eventualmente a suo tempo ma la certezza è che piace, eccome se piace…Walter Veltroni è il figlio che ogni madre vorrebbe avere, il padre che ogni figlio vorrebbe avere, l’amico che tutti vorrebbero avere. Lui è così, un uomo perbene, equilibrato fino all’estremo dell’immobilismo, il re della diplomazia. In un sistema politico in cui contano il consenso e l’apparire, queste sono le caratteristiche che deve avere un leader.
In ottobre ci saranno le primarie, una formalità che gli darà le chiavi del futuro politico italiano, lo incoronerà come l'unico mediaticamente in grado di sfidare Berlusconi. Bisserà su scala nazionale i successi locali? Lo sapremo presto, forse anche prima del 2011 (non è detto, infatti, che le urne non si riapriranno prima del termine previsto).
Io credo che il buon Walter avesse per la testa ben altri progetti ma l’occasione della vita lo chiama: in fondo non è da tutti essere l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto.