Dopo più di due anni ho deciso di riprendere a scrivere. Oggi più di allora sento il bisogno di condividere le mie idee, i miei punti di vista, le mie paure, il mio disappunto. L'Italia è un Paese in decadenza e forse l'unica cosa che ci resta è la possibilità di capire il marcio del nostro sistema politico, del nostro mercato del lavoro, della nostra economia, della nostra società.
Ho intenzione di dare un taglio più netto ai miei articoli, più politici, più schierati, più personali.
Grazie per avermi dedicato anche un minuto della vostra vita, buona lettura!






" Il pil misura qualunque cosa, tranne ciò per cui vale la pena vivere" (Bob Kennedy)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico" (Enrico Berlinguer)


domenica 4 maggio 2008

Un ode alla vita per un futuro migliore

Lascio per un attimo da parte la politica per pubblicare una poesia che mi piace molto e della quale condivido praticamente ogni rigo. La sua storia è controversa...iniziò a girare su internet qualche anno fa, erroneamente attribuita a Pablo Neruda, il quale però non l'ha mai scritta né pubblicata. Pensate che persino l'ex ministro Mastella (ministro, avete capito bene, capita anche questo in Italia...), durante il suo discorso in parlamento attraverso il quale rassegnava le dimissioni dal governo, lesse questa poesia sostenendo fosse di Neruda. Il bello è che nessuno ci ha fatto caso!
Comunque la poesia è di una scrittrice e giornalista brasiliana, Martha Medeiros e vi invito a leggerla tutta, è molto bella nonostante i concetti espressi possano apparire un po' banali.


Lentamente Muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,chi non cambia la marcia,chi non rischia e cambia colore dei vestiti,chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,chi e’ infelice sul lavoro,chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,chi non legge,chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicita’.

(Martha Medeiros)

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie