Dopo più di due anni ho deciso di riprendere a scrivere. Oggi più di allora sento il bisogno di condividere le mie idee, i miei punti di vista, le mie paure, il mio disappunto. L'Italia è un Paese in decadenza e forse l'unica cosa che ci resta è la possibilità di capire il marcio del nostro sistema politico, del nostro mercato del lavoro, della nostra economia, della nostra società.
Ho intenzione di dare un taglio più netto ai miei articoli, più politici, più schierati, più personali.
Grazie per avermi dedicato anche un minuto della vostra vita, buona lettura!






" Il pil misura qualunque cosa, tranne ciò per cui vale la pena vivere" (Bob Kennedy)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico" (Enrico Berlinguer)


sabato 14 agosto 2010

Qualcosa sta urlando per uscire

"Certe crisi son soltanto il segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire". Cantava così Guccini tanti tanti tanti anni fa. Avrete intuito dagli articoli precedenti che avverto un certo malessere per la situazione politica, civile, culturale, sociale ed economica in cui versa il nostro Paese. Quindi la crisi, dicevo. Non mi riferisco chiaramente alla mia vita, anche se ci sarebbe molto da scrivere, perché credo non sia il luogo più indicato e probabilmente interesserebbe poco (magari ne riparliamo in privato davanti a una birra!). Mi riferisco a Berlusconi, al "berlusconismo", alla crisi mondiale che ha dimostrato le inefficienze dal capitalismo (le iniquità le aveva mostrate da tempo, dall'800 circa), ai continui attacchi alla magistratura "rossa" da parte del governo atta a deleggittimarne le funzioni vitali per la democrazia, come i continui attacchi al parlamento, al Capo dello Stato ("lo sapete da che parte sta" diceva il Solito qualche tempo fa...). E ancora lo schifo del tg1 di Minzolini, le minacce camorristiche dei "berluscones" a Fini e ai finiani ("se non tornano all'ovile per loro sarà guerra", diceva sempre lo Stesso, poco tempo fa), la presenza in ruoli chiave della politica italiana di gente imbarazzante che non può guardarsi allo specchio tipo Capezzone, Bondi, Cicchitto e altri. E poi la legge sulle intercettazioni ("per salvaguardare la privacy dei cittadini italiani", diceva sempre Lui, dimenticando che i cittadini comuni non hanno segreti da pubblicare su Repubblica), lo scudo fiscale che ha riportato in Italia, ripulendoli, soldi evasi e mafiosi, il lodo Alfano, atto a difendere l'indifendibile. Ancora, la c.d P3, i casi Scajola, Cosentino, Verdini, Brancher. Dimentico folse qualcosa ma il concetto è chiaro.
In Italia c'è un profondo malessere per come il Paese va, o meglio non va. La rissa continua che vede protagonisti tutti, nessuno escluso, da Di Pietro a Fini passando per il Pd (oddio forse il pd no, temo che siamo troppo moderati), dimostra che qualcosa, anzi molto, non va.
La crisi è probabilmente un eccesso di lucidità, è un momento in cui la realtà appare per quella che è, diversa da come dovrebbe essere e allora le tensioni esplodono, si manifestano in tutta la loro crudezza, inevitabilità.
Noi italiani "normali", vorremmo solo un'Italia "normale", essere governati da gente "normale", che ci permetta di vivere in un contesto che preveda istruzione, ricerca, mercato del lavoro, stampa, magistratura "normali". Vogliamo, insomma, una vita "normale". Chiedo troppo?

1 commento:

Anonimo ha detto...

ti ricordo, caro Gianluca, che lo scudo fiscale è passato per soli 20 voti poichè i deputati del PD non erano repsenti il giorno della votazione alla camera.
Sai come si è giustificato un noto esponente del Pd? "non mi hanno detto che la votazione di oggi era così importante"
Belle parole da uno che dovrebbe rappresentare il popolo. Matteo