Dopo più di due anni ho deciso di riprendere a scrivere. Oggi più di allora sento il bisogno di condividere le mie idee, i miei punti di vista, le mie paure, il mio disappunto. L'Italia è un Paese in decadenza e forse l'unica cosa che ci resta è la possibilità di capire il marcio del nostro sistema politico, del nostro mercato del lavoro, della nostra economia, della nostra società.
Ho intenzione di dare un taglio più netto ai miei articoli, più politici, più schierati, più personali.
Grazie per avermi dedicato anche un minuto della vostra vita, buona lettura!






" Il pil misura qualunque cosa, tranne ciò per cui vale la pena vivere" (Bob Kennedy)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico" (Enrico Berlinguer)


giovedì 12 agosto 2010

Si chiama politica. Tutto qui.

Fini il traditore, Fini il compagno, Fini il post-fascista che scopre la democrazia parlamentare, Fini il faccendiere di Montecarlo, Fini l'istituzione che fa politica, e via dicendo. Sul "divorzio" trai due cofondatori del Pdl si è scritto molto, si è detto molto, si è fatto molto. Io credo che si sia scritto, detto e fatto troppo.
L'opposizione è convinta di aver trovato un insperato alleato, un "cavallo di Troia" inserito nella fortezza berlusconiana. Gli ultras dello "psiconano" vedono in questa vicenda un inspiegabile tradimento. I media, ora che i mondiali sono finiti, hanno rinnovato l'agonismo sportivo in ambito politico. La gente comune vede queste manovre come un gioco e non capisce perché la classe politica sia così afflitta da "sindrome di Peter Pan" al punto di interessarsi sempre e solo a se stessa trascurando gli interessi reali di un paese allo sfascio.
La verità è che Silvio Berlusconi ha rovinato l'Italia, ha distrutto la dialettica politica per trasformare la gestione degli affari pubblici in una propaganda permanente, incitando i suoi allo scontro continuo e inducendo gli avversari a controbattere in una rissa che dura da quasi vent'anni. Silvio ha così cementato i propri militanti attorno a se, salvando le sue aziende e la sua fedina penale. Tonino si è fatto un po' di pubblicità, la sinistra post-comunista ha trovato un collante in grado di sopperire, a volte, alla propria eterogeneità e litigiosità interna. I cittadini hanno perso. Punto.
E allora cosa sta succedendo in questi giorni? Niente, si direbbe normale dialettica politica, in un paese normale che non è il nostro. E allora si scrive, si dice e si fa molto. Si scrive, si dice e si fa troppo. Perché noi senza la rissa continua che canalizza il nostro malessere italiano proprio non sappiamo stare.

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