Dopo più di due anni ho deciso di riprendere a scrivere. Oggi più di allora sento il bisogno di condividere le mie idee, i miei punti di vista, le mie paure, il mio disappunto. L'Italia è un Paese in decadenza e forse l'unica cosa che ci resta è la possibilità di capire il marcio del nostro sistema politico, del nostro mercato del lavoro, della nostra economia, della nostra società.
Ho intenzione di dare un taglio più netto ai miei articoli, più politici, più schierati, più personali.
Grazie per avermi dedicato anche un minuto della vostra vita, buona lettura!






" Il pil misura qualunque cosa, tranne ciò per cui vale la pena vivere" (Bob Kennedy)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico" (Enrico Berlinguer)


sabato 11 agosto 2007

Mi spiego meglio...

Date le numerose critiche ricevute a seguito dell’articolo precedente, ho ritenuto necessario chiarire alcuni punti, affinché le mie parole non vengano equivocate.
Premetto che sono un estimatore di Beppe Grillo e riconosco il valore del suo lavoro di denuncia e sensibilizzazione. Sono convinto che fare sentire la propria voce sia sempre un passo avanti verso un futuro migliore e che tutte le rivoluzioni partano dal basso. Detto questo, il problema è che spesso la voce resta voce, la consapevolezza della necessità di cambiamento resta pura ideologia. Come scritto in precedenza, “è già qualcosa” ma non basta.
Non mi si dia del conservatore-reazionario perché non lo sono. A contrario, quando sostenevo che il "nuovo" deve nascere dall’interno intendevo la necessità di riforme, cioè la concretizzazione legislativa delle idee provenienti dal fuoco rivoluzionario della piazza. Secondo me se il popolo si ferma all’invettiva ottiene poco. Il vento del cambiamento deve passare per una nuova cultura condivisa a livello politico-partitico, affinché dal parlamento possano nascere nuove leggi atte a modernizzare il Paese, incidendo nel tessuto sociale,culturale e imprenditoriale. La rivoluzione per via istituzionale, un po’ come Zapatero in Spagna! Tuttavia, consapevole della realtà italiana, ho sostenuto e sostengo che questa concretizzazione delle giuste parole della piazza sia difficile da realizzarsi. Da li la metafora dei mulini a vento.
Da studente di scienze politiche, un ‘analisi realistica andava fatta.Poi si continui a manifestare e sfogare il proprio malcontento, alla democrazia certo male non farà.

1 commento:

Emanuele ha detto...

è inutile chiarire, studente di scienze politiche??? Braccia rubate all'agricoltura!mi ci metto anche io non ti preoccupare http://peelcats.blogspot.com