Dopo più di due anni ho deciso di riprendere a scrivere. Oggi più di allora sento il bisogno di condividere le mie idee, i miei punti di vista, le mie paure, il mio disappunto. L'Italia è un Paese in decadenza e forse l'unica cosa che ci resta è la possibilità di capire il marcio del nostro sistema politico, del nostro mercato del lavoro, della nostra economia, della nostra società.
Ho intenzione di dare un taglio più netto ai miei articoli, più politici, più schierati, più personali.
Grazie per avermi dedicato anche un minuto della vostra vita, buona lettura!






" Il pil misura qualunque cosa, tranne ciò per cui vale la pena vivere" (Bob Kennedy)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico" (Enrico Berlinguer)


venerdì 11 maggio 2007

Il ruolo della famiglia, un equivoco che spiazza l'opinione pubblica

In occasione del suo ultimo viaggio in Brasile, Benedetto XVI è tornato sul tema della famiglia e delle convivenze civili. "E' necessario dire no a quei mezzi di comunicazione sociale che mettono in ridicolo la santità del matrimonio e la verginità prima del matrimonio", afferma. Il 12 maggio, i cattolici scenderanno in piazza a difesa del matrimonio tradizionale, nell’ambito del noto “Family Day”. Nel dibattito politico, coloro che sono contro i Pacs(o Dico), alimentano la propria posizione appellandosi al ruolo primario della famiglia. Comunque la pensiate circa le unioni civili, non potete dissentire con me su un punto: la Chiesa sta “giocando sporco”. Per difendere lo status quo, sta diffondendo paure immotivate all’opinione pubblica, fumo negli occhi degli ingenui. Nè la famiglia, nè i valori ad essa correlati, sono a rischio. Innanzitutto perché chiunque potrà sempre sposarsi con rito tradizionale. Poi, perché un’eventuale unione non matrimoniale, seppur con una formula giuridica differente, sarebbe costruita sulla medesima base e tenuta insieme dallo stesso collante: l’Amore. Infine, le statistiche dimostrano che in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea questa formula è attiva e le famiglie, anzichè distrutte, sono più tutelate che in Italia, sul piano dei sussidi connessi al suo mantenimento, come quelli destinati a lavoro, casa, allevamento dei figli, ecc. Se a questo si aggiunge che i parlamentari schierati sul versante clericale hanno 2-3 famiglie a testa, viene fuori un quadro estremamente incoerente con le tesi del Vaticano.
La Chiesa è interessata solo a mantenere un ruolo primario nelle celebrazioni nuziali, sa che subirebbe perdite in campo economico, politico e sociale. Detto questo, ognuno è libero di avere la propria idea sul tema, cercando,però, di non farsi confondere da tesi inesatte.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai proprio ragione.
I DICO non minano l'isituto della famiglia, come si dice, e nemmeno sono fondamentali e necessari nella nostra società moderna italiana.
Credo tutta quata vicenda dello scontro sui dico che toccherà l'apice domani a Roma con le 2 manifestazoni pro/contro DICO abbia motivazoni diverse. Credo che domani nelle piazze a Roma la famiglia ci sarà ben poco, l'importante sarà scontrarsi...

salpetti.wordpress.com

Anonimo ha detto...

i temi trattati sono interessanti, ma non toccano i veri problemi che a mio giudizio dovrebbero essere affrontati...

Anonimo ha detto...

Secondo il mio modesto parere, per quanto si possa avere una mente liberale e pro-unioni atipiche, non è giusto dare validità (seppure giuridica) a queste unioni. Come dici tu,Gianluca,l'unico collante universale di tutte le unioni è l'Amore, ben venga...hanno l'amore, che farsene dell'unione di fatto? Perchè invece di dar tanto credito alle proteste gay,i nostri cari politici (che pur di accaparrarsi più voti possibile,danno credito alla folla omosessuale della nazione)non pensano a tematiche più alla portata e all'interesse di "tutti"? E soprattutto, io non son una cattolica praticante, ma ho dei valori, cattolici o laici che siano. E oggi cattolici e laici, nella assolata piazza San Giovanni, son uniti.Non ti fa riflettere? Sì ai gay, sì al loro amore, no al matrimonio. Finisco qui per non dilungarmi troppo,ma è un discorso che darebbe adito a estese dissertazioni.

Gia83 ha detto...

x flaneur:
Sono d'accordo sull'idea dei valori ma quello che intendevo dire è diverso: secondo me i DICO non sono un matrimonio, bensì un semplice contratto di carattere giuridico. Di conseguenza, i valori legati alla famiglia tradizionale non sono in discussione.

Unknown ha detto...

ciao gianluca, secondo me quello che viene prospettato è un falso problema, lo stesso che è stato creato durante il referendum sul divorzio: se il divorzio è legale non vuol dire che qualcuno mai sarà costretto a divorziare, allo stesso modo accettare i dico non vuol dire costringere tutti o qualcuno a sottoscriverli. Se uno vuole sposarsi potrà continuare a farlo tranquillamente quindi che problema c'è? UN BUON CRISTIANO NON IMPEDISCE A UN ALTRO DI SEGUIRE LA SUA STRADA, SOPRATTUTTO SE QUELLA STRADA NON OSTACOLA LA SUA, SONO SOLO DUE STRADE DIVERSE. grazie dell'attenzione

Anonimo ha detto...

non accettare i DICO sarebbe come dire: io non voglio un figlio quindi nessuno può averlo! non mi sembra democratico e tanto meno cattolico...complimenti quindi a chi si confessa ogni domenica!!!

Anonimo ha detto...

cari ciovani